Sulla punta più a Nord della Sardegna occidentale, dove montagna e mare si alternano senza sosta, sorge il borgo di Cala d’Oliva, situato sull’isola dell’Asinara.
Arrivando da Cala Reale, Cala d’Oliva appare all’improvviso sulla costa con tutto il suo fascino e ha l’aspetto di un piccolo villaggio di pescatori, notiamo subito l’imponente Torre e il colore bianco delle case.
Ad accoglierci un’atmosfera solitaria e selvaggia, stradine deserte, un mare cristallino, sabbia bianca e scintillante, il verde della macchia mediterranea e gli alberi incurvati sulla costa.
Incontriamo anche una famiglia di piccoli asinelli bianchi, capre dalle corna ricurve e cinghiali divenuti mansueti; l’Asinara è davvero un mondo a parte, l’aria è pulita, il mare è calmo e non possiamo far altro che apprezzare lo spettacolo della natura con i suoi colori, i suoi tramonti e i suoi silenzi in un giorno d’estate.
Il modo migliore per visitare questo angolo di paradiso è sicuramente un’escursione a bordo di moderni fuoristrada, la soluzione più comoda per raggiungere i luoghi più nascosti e ammirare le spiagge più incantevoli.
Gli sportivi invece preferiscono spostarsi con la mountain bike, in piena autonomia e a totale contatto con la natura percorrendo i diversi circuiti offerti sull’isola.
Un’altra comoda soluzione, se siete in vacanza con tutta la famiglia è visitare il Parco dell’Asinara con il Trenino Asinara, adatto anche per i più piccoli, che grazie alla sua velocità moderata consente di ammirare tranquillamente il paesaggio, gli animali, scattare qualche fotografia, visitare le antiche strutture carcerarie, e portare a casa dei splendidi ricordi.
Il borgo di Cala d’Oliva è costituito da edifici bassi nella parte “vecchia”, mentre la zona più alta è legata alle attività della vita del carcere con strutture più complesse quali la Casa del Direttore, gli uffici della Direzione (di colore rosato), la ex Caserma Agenti, (oggi adibito a Ostello), l’officina, la falegnameria, il Bunker, il mattatoio, il caseificio, il Mantenimento e l’edificio della ex Diramazione Centrale, oggi Centro di Educazione Ambientale.
Il villaggio venne utilizzato per uso abitativo soprattutto dalle guardie e dal direttore del carcere, ma non ci furono mai stati negozi, né un ufficio postale o un tabaccaio.
Il carcere dell’Asinara ospitò personaggi come Raffaele Cutolo, Totò Riina (l’ultimo detenuto dell’Asinara), Renato Curcio, Giovanni Brusca e il noto bandito sardo Matteo Boe, l’unico che riuscì a evadere dall’Asinara a bordo di un gommone.
Nella Casa Rossa invece, oggi caserma del Corpo Forestale, vissero in assoluta segretezza i Giudici Falcone e Borsellino negli anni caldi degli attentati di mafia; era l’estate del 1985.
L’ultimo detenuto ha lasciato l’isola il 28 febbraio 1998 e l’anno dopo è stato istituito il Parco Nazionale dell’Asinara, un patrimonio unico e di inestimabile valore a livello internazionale.
Nel 2012, a dieci anni dalla scomparsa dei due magistrati, in questa casa è stata sistemata una targa.
Si leggono due citazioni: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola” (cit. Paolo Borsellino).
E sotto: “La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano, e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine” (cit. Giovanni Falcone).
L’isola e tutto il parco dell’Asinara sono luoghi assolutamente quando si trascorre una vacanza in terra sarda, consiglio vivamente di informarsi fin dalla prenotazione dei biglietti nave per la Sardegna, se è possibile acquistare in anticipo, anche i biglietti per il traghetto che vi porta sull’isola dell’Asinara.